Dopo gli addii di Maldini e Massara, il club Milan mette Antonio D’Ottavio al timone dell’area sport. Un salto di qualità o una scommessa?
La storia del calcio è spesso segnata da rivoluzioni e cambiamenti. Quest’estate, a dare il la è il Milan. Con l’addio di Paolo Maldini e Frederik Massara, due pilastri dell’area dirigenziale, il club rossonero ha dovuto ripensare completamente la sua struttura sportiva.
Le redini del calciomercato sono passate nelle mani di Giorgio Furlani e Geoffrey Moncada. Tuttavia, il vuoto lasciato dal direttore sportivo ha generato non pochi dubbi. La soluzione è stata individuata all’interno del club: Antonio D’Ottavio, ombra fidata di Moncada nell’area scouting, è il prescelto.
Il ruolo di direttore sportivo non sarà quindi più un titolo vacante. Il club, che inizialmente aveva optato per una gestione bifronte, ha deciso di puntare su D’Ottavio, una figura nota e apprezzata all’interno della società.
Antonio D’Ottavio: una storia rossonera
Il legame di D’Ottavio con i colori rossoneri affonda le radici nel 2017, quando entrò nello staff di Massimiliano Mirabelli come osservatore. Da allora, D’Ottavio ha segnato un percorso di crescita costante, diventando in breve il braccio destro di Moncada.
Il club ha deciso di premiarlo non solo per l’ottimo lavoro svolto, ma anche per la coerenza con la filosofia del club. Il profilo di D’Ottavio, ormai profondo conoscitore delle strategie e delle idee di Moncada, rappresenta la figura ideale per questo ruolo.
Nonostante l’importante cambio al vertice, la squadra non si ferma e prosegue nella ricerca di nuovi rinforzi. Con la definitiva cessione di Tonali al Newcastle e l’acquisto di Loftus-Cheek e Pulisic dal Chelsea, il Milan punta a consolidare il centrocampo con l’ingresso di Reijnders. Nelle prossime settimane, vedremo come D’Ottavio gestirà le trattative per il nuovo numero nove, con Scamacca e Morata in pole position.